Presentazione a cura di C. Mari
Può un’insegnante di matematica diventare un’artista?
Sì, quando i giochi dei numeri si trasformano in giochi di colori e
rimane nitido l’incanto delle linee e delle idee che si intersecano, per fissare in una forma la bellezza della perfezione:
ma nel quadro c’è sempre una linea ribelle, un punto che sfugge, un riflesso di luce capriccioso che ci regala l’inaspettato.
Presentazione personale delle opere
Nelle mie opere rappresento cibi ed oggetti di vita quotidiana, dipinti con una tecnica che mi piace definire
“iperrealismo personalizzato”. Mi ispiro infatti all’iperrealismo per la precisione tecnica che richiede cura del
dettaglio e lunghi tempi di realizzazione, ma mi discosto da questo per alcune scelte tramite le quali esprimo la mia
personalità nell’opera.
Fotografo io stessa i soggetti, senza inquadrarli mai nella loro totalità, per permettere
all’osservatore di prendere parte all’opera completandola secondo la propria sensibilità.
Anche la presenza di dettagli
molto curati accostati a zone sfumate contribuiscono a rendere poetica l’opera e stimolano la curiosità di chi la guarda.
Inoltre, alcune decisioni “ribelli”, come una spatolata di colore che crea spessore, rendono discontinua l’immagine che
non è più solo una rappresentazione fotografica ma diventa un gioco artistico personale e fuori dagli schemi.
Oggetti con cui abbiamo quotidianamente a che fare assumono così, grazie a questo punto di vista innovativo,
significati nuovi che li trasforma da oggetti a soggetti.
Biografia di Marisa Spinelli
Marisa Spinelli, nata a Verona nel 1965, è una docente di matematica amante dell’arte e della pittura: passioni che ha da
sempre e che per 15 anni, ha coltivato con entusiasmo frequentando i corsi liberi presso l’Accademia di Belle Arti
“G.B. Cignaroli” di Verona.
Studia dapprima disegno e, successivamente, pittura ad olio con il prof. Nicola Nannini
con il quale consolida la costruzione di volumi e l’utilizzo di chiaroscuri che utilizza per dipingere paesaggi,
fiori e ritratti.
Ma è con la pittrice iperrealista Rosabianca Cinquetti e, successivamente con Marica Fasoli, che comincia
ad esplorare punti di vista diversi, sviluppando un percorso artistico nuovo che mira a rendere poetica la quotidianità.
Ogni dettaglio viene valorizzato e assume significati nuovi e così viti e bulloni diventano una famiglia e una scarpa
diventa adolescenza.
La sua attività espositiva inizia nel 2005 con numerose esposizioni collettive che le permettono di ottenere ampi
riconoscimenti da parte di critica e pubblico; tra queste, oltre alle diverse mostre presso il Comune di Grezzana,
si segnalano quelle al Circolo Ufficiali di Verona, a Sala Birolli, all’Ex Arsenale, al Polo Chirurgico Confortini,
alla villa Arvedi di Grezzana, alla caserma di Artiglieria di Porta Verona a Peschiera del Garda, alla chiesa di
San Zenone all’Arco di Brescia, al museo Miniscalchi-Erizzo e quelle presso Mion Design a Negrar, presso il relais
“Balcone di Giulietta”, alla Loggia Vecchia in piazza Dante a Verona e presso la Gran Guardia nell’ambito delle
manifestazioni ”L’arte racconta i quartieri”, “Arte a Verona”, “Van Gogh Alive-the experience” e alla 5^
Biennale d’arte inaugurata da Vittorio Sgarbi.
Altre personali si sono svolte nella torre gonzaghesca di Solferino, nelle sale della Valpantena, al Centro Culturale
E. Turri di Grezzana, in via Sottoriva a Verona, alla cantina Rocca Sveva di Soave, ad Asolo, al Nival Group di
San Giovanni Lupatoto, ad Oldesio sul lago di Garda, presso “The space” arti visive di San Massimo, presso la galleria
Micontì di Villafranca, presso la sala espositiva di Porta Brescia a Peschiera del Garda, a Casa Mazzanti Caffè e nella
galleria d’arte Cu.Bi. a Vicenza.
Ancora oggi Marisa Spinelli continua con passione il suo percorso di crescita alla ricerca di punti di vista inesplorati.
Cell.3288355536
e-mail: marisaspinelli77@gmail.com